Nella mattina del 17 giugno 2022, un utente anonimo, nel forum Boards.4Channel, ha pubblicato un post di allarme che riguarda alcune attività sospette da parte di Whales sulla piattaforma Aave, protocollo di lending e borrowing decentralizzato.
Il Thread, cui sono seguiti numerosi commenti, era rivolto principalmente alle attività di borrowing (prendere in prestito) del token $LINK.
Attenzione Chainlink Marines (holder di $LINK), questo articolo potrebbe farvi innervosire!
Se non ve la sentite chiudete la pagina e fate finta di nulla.
L’utente nel forum sottolineava che l’apy per i creditori, ovvero il rendimento annualizzato di chi fornisce come liquidità $LINK, è aumentato dall’1 al 3% in poche settimane.
Solitamente, i tassi per il lending di $Link sono molto bassi (<1%), vista l’impossibilità di metterlo in staking nativamente.
Solo pochi giorni fa è stata annunciata la roadmap per il 2022 che prevederà l’implementazione dello staking nativo di $LINK per rafforzare i nodi dell’ecosistema.
Se quelle attività risultano dannose per il portafoglio dell’azienda, allora anche gli utenti che hanno depositato asset su di essa potrebbero essere ne guai.
Il rapido aumento delle “SUPPLY APY” su Aave, concide con il sell-off di $LINK dai 9 a 6 dollari avvenuto tra il 10 e il 13 giugno.
In realtà questo trend positivo dei rendimenti è iniziato sin dai primi di maggio, segnalando una grande attività di borrowing di $LINK su Aave (la supply apy cresce perché cresce la domanda del debito).
Non è un caso se l’ultimo picco dei rendimenti dei lender coincide con una correzione del prezzo del token.
Perché prendere in Prestito Asset?
Solitamente, chi prende in prestito crypto-asset lo fa in linea generale per due motivi:
1) sfruttare lo spread tra i tassi di lending e borrowing per trarre profitto
2) shortare l’asset
Nel caso di Link appare quantomeno evidente come lo spread fra i tassi non siano affatto remunerativi, rendendo la prima strategia priva di senso.
Sembra molto più probabile che qualcuno abbia preso in prestito molti link per venderli a mercato.
Supply del Debito di $LINK
La narrativa si complica se pensiamo che la maggioranza della supply del debito di LINK sia in mano a pochi wallet è particolarmente legata all’exchange centralizzato OKEx.
Con il termine legati, intendiamo che questi indirizzi hanno scambiato nel tempo grandi quantità di token da e verso OKEx.
Se analizziamo i principali indirizzi proprietari del debito di Link (su etherscan contraddistinto dalla voce: Aave variable debt bearing LINK) ci accorgiamo che:
- Whale #1 controlla circa il 20% del debito (circa 1 milione di LINK), completamente collateralizzato da Wrappred ETH
indirizzo nato 28 giorni fa e finanziato da OKEx - Whale #2 15.5% del debito. Indirizzo nato 45 giorni fa, anche qui debito completamento collateralizzato da WETH, finanziato da OKEx
- Whale #3 13.3% del debito, collateralizzato da WETH. Indirizzo nato 8 giorni fa finanziato da OKEx
- Whale #4 11.8% del debito, collateralizzato da WETH, inidirro nato 87 giorni fa e finanziato da OKEx
E così via fino alle Whale #9.
Tutte gli indirizzi che controllano la maggioranza del debito di LINK, molto probabilmente appartengono a OKEx stessa e sono nati tutti recentemente.
La cosa più interessante è che tutte queste entità hanno utilizzato la stessa strategia:
1) Inviare ETH o WETH da OKEx ad un wallet privato
2) Utilizzare ETH o WETH come collaterale per prendere in prestito LINK
3) Prelevare LINK dal wallet privato ( molto probabilmente per essere venduto)
4) Ripetere
Appare evidente come queste Whale stiano manipolando il mercato, prendendo in prestito LINK e shortandolo, in modo da ripagare il borrow e trarre profitto da tale operazione.
Le Whale sono in Difficoltà
Se proviamo ad analizzare più attentamente le attività degli indirizzi interessati, tramite ricerche approfondite, possiamo osservare come tutti questi indirizzi abbiano provato più e più volte a difendere, senza successo, il “peg” di stETH, versione liquida di ETH 2.0 su LIDO, registrando delle perdite.
In più, essendo a conoscenza delle quantità di link prese in prestito dagli indirizzi (4.1 milioni di $LINK di cui 3.55 già venduti) e dei lassi temporali in cui queste operazioni sono state effettuato, possiamo stimare un prezzo medio di liquidazione del collaterale.
Ipoteticamente, se $LINK dovesse raggiungere circa i 9.5 dollari ed ETH rimanesse ai valori attuali (circa 1k al momento della stesura), potrebbe iniziare una cascata di liquidazioni per questi indirizzi che causerebbe uno short squezze per $LINK con ovviamente un incremento significativo del prezzo.
Cosa Fare Ora?
Tutte queste ipotesi, ovviamente non sono ancora confermate.
Non possiamo sapere se OKEx stesso o un utente con ampia disponibilità economica siano responsabili di queste azioni.
Tutto quello che sappiamo è che questi indirizzi sono correlati all’exchange OKEx e che hanno preso in prestito una grossa fetta di $LINK utlizzando ETH come collaterale.
Ipoteticamente, c’è la possibilità che questi indizzi fungano da hedge per un trade LONG su $LINK con una size maggiore, ovvero gli SHORT su $LINK sono da copertura.
Questa teoria però sembra essere la meno probabile, visto l’andamento del mercato negli ultimi mesi e i risultati a cui stiamo assistendo.
Se, invece, fosse confermato l’indiscrezione che OKEx stia shortando $LINK da mesi, potrebbe iniziare un putiferio all’interno della crypto-community.
Immaginiamo la rabbia dei clienti di OKEx che depositano token sulla piattaforma per ottenere un piccolo yield, mentre i titolari dell’exchange shortano a manetta il token stesso regalando al cliente un –70% sulla faccia, a fronte di un contentino del 8%.
Sebbene questo sia lo scenario più triste e deludente, sembra proprio essere anche il più probabile.
Molte piattaforme Cefi, pur di rimanere a galla e continuare ad offrire tassi di interesse ai propri utenti, devono mettere in atto queste azioni squallide, che vanno in direzione opposta alle aspettative della community.
Finalmente però, per queste Whale, i guai potrebbero presto arrivare:
Pur riuscendo a “nascondere” questa notizia alla massa, le whale potrebbero essere liquidate nel caso ci fosse un improvviso pump del prezzo di $LINK.
Gli Holder di $LINK raccomandano di tenere duro, non farsi influenzare da questi tentativi di manipolazione, e di togliere al più presto i propri token da Aave in modo da limitare la liquidità in mano alle Whale.
Come ripetiamo spesso, “NOT YOUR KEYS, NOT YOUR MONEY”.
I tuoi fondi sono al sicuro solo in un wallet privato.
ALESSANDRO ADAMI