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ART Breaking NEWS

di Alessandro Adami

Secondo un giudice di New York sia Bitcoin che Ethereum, le prime due criptovalute per capitalizzazione di mercato, possono essere considerate commodity per via della loro natura decentralizzata. 

A stabilirlo è stato lo stesso giudice che si occupa della causa SEC vs Coinbase, che con l’ultima affermazione sta orientando il dibattito pubblico in riferimento alla presunta violazione dell’exchange delle leggi sui titoli statunitensi.

Nel frattempo è stata respinta una causa legale contro Uniswap ed il suo fondatore “Hayden Adams” per una vicenda che vede coinvolto il protocollo decentralizzato e la nascita di un gran numero di token scam.

Tutti i dettagli di seguito.

Un tribunale di New York ha definito “commodity” sia Bitcoin che Ethereum: la SEC sta perdendo la guerra contro le crypto

Le ultime crypto news parlano della decisione di un tribunale di New York, che mercoledì durante l’archiviazione di una proposta di azione collettiva contro il DEX Uniswap, ha citato esplicitamente che sia Bitcoin che Ethereum sono classificate come commodity.

A dirlo è stato il giudice Polk Failla, che occupandosi indirettamente  anche del caso della SEC contro Coinbase, ha fornito un’interpretazione chiave per i prossimi procedimenti legali su questo tema.

Le prime due criptovalute per capitalizzazione di mercato non sono dunque paragonabili a titoli finanziari, la cui vendita per un broker deve essere anticipata da un’autorizzazione da parte delle autorità preposte alla vigilanza sui mercati, ma piuttosto a merci come oro, platino, petrolio, alluminio, palladio e molti altri ancora.

https://twitter.com/julianhosp/status/1697438591906148819

La decisione del giudice di New York non fa altro che creare precedenti per le diverse cause legali che la SEC ha alimentato durante gli ultimi 3 mesi, alimentando le speranze delle community crypto per la sconfitta dell’ente federale

A dire la verità lo stesso Gary Gensler non si è mai spinto a definire nè Bitcoin che Ethereum come security, cosciente del fatto che nessuna delle due ha le caratteristiche per essere etichettata come ciò, ma si è limitato solo ad attaccare le cosiddette “altcoin”.

L’agenzia ora avrà molto lavoro da fare, sia in vista delle prossime scadenze in merito ai tanto attesi ETF spot per i due asset, sia per quanto riguarda le accuse mosse dagli exchange Binance e Coinbase che si stanno difendendo vigorosamente davanti alle legge.

Per quanto riguarda esclusivamente Bitcoin ed Ethereum senza menzionare altre valute la questione sembra abbastanza chiara, visto e considerando che i due crypto asset sono presenti già da anni  sul “Chicago Mercantile Exchange” (CME), piazza d’affari dove si scambiano principalmente commodity.

https://twitter.com/NMetaverse/status/1697248623560663358

Respinta la causa contro Uniswap per la vicenda dei token scam sul protocollo

Le affermazioni del giudice Katherine Polk Failla sulle caratteristiche di Bitcoin ed Ethereum, che classificano le monete digitali come commodity, sono arrivate nel mentre di una causa legale intentata da un gruppo di investitori verso la piattaforma decentralizzata Uniswap ed il suo fondatore “Hayden Adams”.

Nell’aprile 2022, infatti, un gruppo di individui ha citato Uniswap come responsabile dell’emissione di token scam quali EthereumMax (EMAX), Bezoge (BEZOGE), Alphawolf Finance (AWF) ed altri token ERC-20, violando contemporaneamente a leggi statunitense sui titoli non registrati.

Per comprendere la vicenda è necessario sapere che sul exchange decentralizzato in questione chiunque può creare e mettere in commercio un token in maniera trustless, ovvero senza che nessuno debba approvare il passaggio. 

Molte volte chi crea una nuova valuta crittografica, ha come piano quello di scammare gli acquirente, rimuovendo di colpo tutta la liquidità sul DEX o vendendo grandi lotto di token sul mercato per trarre profitto.

Il tribunale di New York ha espresso la propria opinione in merito alla vicenda dando ragione alla difesa ed archiviando il caso prima che si potesse andare a giudizio.

Infatti, dalle carte si può leggere che non sono Hayden Adams ed il suo protocollo Uniswap i veri imputati del caso, ma gli emittenti dei “token truffa” che hanno frodato gli investitori americani.

La natura decentralizzata del protocollo rende difficile identificare questi emittenti, visto e considerando che non esiste ancora una regolamentazione che possa andare in contro alle forze dell’ordine e facilitare il riconoscimento e l’arresto dei responsabili degli scam.

A tal proposito, citando l’assenza di una regolamentazione pertinente, la Corte ha concluso che le preoccupazioni degli investitori “sono meglio rivolte al Congresso che a questa Corte”

Dichiarando allo stesso tempo che Bitcoin ed Ethereum rappresentano due commodities, il giudice si è rifiutato di “estendere le leggi federali sui titoli per coprire la presunta condotta”.

La storia sembra molto simile al caso Tornado Cash, dove utenti esterni ai proprietari del codice open source hanno utilizzato il protocollo per fini illeciti, riciclando denaro tramite il mixer decentralizzato

In quel caso però i fondatori di Tornado Cash, a differenza di Hayden Adams, sono stati arrestati perché ritenuti responsabili di aver aiutato il passaggio di denaro  sporco tramite la loro piattaforma senza mettere in atto misura di prevenzione, pur essendo a conoscenza delle illegalità che si stavano manifestando.

Lo stesso fondatore di Uniswap ha definito le decisioni finali del suo processo come una grande vittoria per la DeFi, dimenticandosi però che casi simili sono stati chiusi in maniera totalmente differente.

C’è ancora molta strada da percorrere prima di giungere ad una interpretazione omogenea da parte della giustizia su casi relativi allo svolgimento di illeciti su piattaforme decentralizzate open source.

https://twitter.com/haydenzadams/status/1696991910370411003