TELEFONO

800217676

WHATSAPP

(+39)335.7002131

TELEGRAM

(+39)335.7002131

SMS

(+39)335.7002131

EMAIL

diretta@radiolinea.it

Nel mondo delle criptovalute “minare una moneta” significa estrarla digitalmente tramite l’uso di sofisticati calcoli informatici.

 

Bitcoin è come l’Oro

 

Nel 2009, Bitcoin, la criptmoneta per eccellenza, è stata per la prima volta minata dal suo inventore Sathoshi Nakamoto, gettando le basi per l’intera storia del mining.

 

Nel tempo il mining di Bitcoin è stato più volte associato all’estrazione dell’oro, in quanto attività simili per certi versi:

 

  • la prima è una estrazione fisica
  • la seconda una estrazione digitale

 

Pur mantenendo questi connotati astratti, il Bitcon, grazie a questo parallelismo, è stato, e lo è tutt’ora, considerato come una sorta di oro digitale.

 

Il Mining di Bitcoin e gli Exchange

 

I minatori di Bitcoin utilizzano dei macchinari capaci di convalidare transazioni e permettere all’intero ecosistema di esistere.

 

Grazie al loro impegno, i miners vengono ripagati dalla rete con una piccola frazione di Bitcoin: se tu puoi inviare i tuoi Bitcoin a un tuo amico è grazie all’attività di tutti i miners che approvano questa tua operazione con i loro calcoli. La convalida di questa operazione, dipende appunto dal lavoro di specifici macchinari.

 

Tutti i Bitcoin esistenti in circolazione, sono stati precedentemente minati. Cosa significa?

 

Significa che in passato non era possibile comperare Bitcoin in quelli che sono i moderni exchange, ovvero banchi di scambio digitali.

 

Quando poi i Bitcoin venivano poco alla volta minati, a quel punto sono nati exchange che permettevano l’acquisto e la vendita anche ai non addetti ai lavori (i miners).

 

Se possiedi dei Bitcoin, a meno che tu non sia già un miner, essi sono stati sicuramente minati in passato da qualcuno, poi rivenduti in qualche exchange.

 

Posso Minare Bitcoin all’infinito?

 

No.
I Bitcoin sono stati progettati seguendo diversi parametri che garantiscono una politica deflazionistica: la quantità di Bitcoin che può essere estratta è perciò finita e determinata.

 

21 Milioni di Bitcoin
La quantità massima di Bitcoin che potranno essere in circolazione è di 21 Milioni.

 

Ogni 4 anni la quantità di Bitcoin giornaliera che viene generata dalla rete si dimezza.

 

Attualmente, vengono generati ogni giorno 900 Bitcoin.

 

Nei primi mesi del 2023 questa cifra si dimezzerànuovamente. Successivamente a quella data i miners riceveranno quindi giornalmente un massimo di 450 Bitcoin.
Nei primi mesi del 2027 la cifra scenderà circa 225 Bitcoin e così via.

 

Questo protocollo porta inevitabilmente a una offerta decrescente nel tempo.
Grazie a questa caratteristica il Bitcoin è etichettato come digitalmente scarso, in virtù appunto della sua deflazione.

 

Dopo 12 anni, l’Industria del Mining si è innovata, tant’è che oggi è possibile minare molte monete oltre al Bitcoin, come ad esempio:

 

  • Ethereum
  • Litecoin
  • Dash
  • Bitconcash
  • Monero
  • Zcash
  • e molte altre ancora

 

Ogni critpomoneta ha un proprio protocollo con la propria regola e la propria politica monetaria.

 

Come Estrarre una Criptovaluta

 

Estrarre una criptovaluta non è un’attività semplicissima.

 

Innanzitutto è necessario disporre di particolari macchine, chiamate GPU o ASIC.
Di solito le GPU si utilizzano per il mining di Ethereum mentre gli ASIC per quello di Bitcoin.

 

Queste macchine sono in grado di risolvere complessi problemi matematici a una velocità altissima. L’unita di misura usata per calcolare questa potenza computazionale è l’hash al secondo (H/s).

 

Il Total Hash Rate

 

La potenza computazionale presente nella rete è chiamata total hash rate.

 

Bitcoin
Per quanto riguarda i Bitcoin, la potenza computazionale si calcola in Tera hash al secondo: 10^12 hash al secondo.

 

Ethereum
Per quanto riguarda Ethereum, la potenza computazione si calcola in Mega hash al secondo: 10^9 hash al secondo.

 

Oltre alla macchina, è fondamentale possedere altre risorse:

 

  • in primis una connessione ad Internet stabile
  • in secundis una potenza energetica significativa in grado da supportare un utilizzo costante delle macchine

 

È importante capire che, nella maggior parte dei casi, le macchine dovranno rimanere accese h24, al fine di massimizzare la produzione di criptomonete.
Quest’utilizzo costante delle macchine porta inevitabilmente a una bolletta più salata del previsto.

 

Pur pagando una bolletta dell’energia elevata è possibile Trarre Profitto dal Mining?
Questa è una domanda piuttosto generica.
La profittabilità del mining dipende da numerosi fattori ed è impossibile fare una stima univoca per tutti i miners del mondo.

 

In Italia il mining è fortemente pericoloso, in quanto i costi energetici, nella maggior parte delle volte, coprono a malapena il guadagno derivante dall’estrazione digitale.

 

C’è poi da aggiungere il costo delle macchine in sé, che può variare nel tempo a seconda della richiesta sul mercato.

 

Insomma, se sei un neofita del settore, è fortemente sconsigliato improvvisarsi miner!

 

Chi fa mining lo fa perché conosce (si spera!) tutte i rischi derivanti dall’inzio di questa attività e perché molto probabilmente vive in un contesto favorevole (basso costo energia e basso costo macchine).

 

Qual è l’ente che premia i miners con le criptomonete?
In realtà non esiste nessuna persona, azienda o entità responsabile di questomeccanismo.

 

La ricompense avvengono mediante un protocollo, ossia il meccanismo è automatico e incorporato nella rete.
Questo è un aspetto importantissimo.

 

Quasi tutte le criptovalute minabili (esistono anche critpovalute non minabili), hanno protocolli open source aperti a tutti.

 

Ciò significa che chiunque può potenzialmente diventare miner, senza chiedere il permesso a nessuno e senza firmare nessun contratto.

 

Disponendo di una macchina, di un basso costo energetico e di una connessione Internet sufficientemente veloce, tutti posso partecipare ad aumentare il totale della potenza computazionale della retee ricevere in premio criptomoneta.

ALESSANDRO ADAMI