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Blockchain: definizione e caratteristiche

 

Il termine Blockchain, letteralmente traducibile in italiano come “catena di blocchi”, semplificando molto, può essere inteso come un “libro mastro digitale” strutturato in una catena di registri (per l’appunto i blocchi) che permettono lo scambio e l’archiviazione di grosse quantità di dati e dunque la transazione di informazioni che possono avere anche un valore economico esplicito o intrinseco.

 

La Blockchain è una struttura di dati caratterizzata da 3 aspetti fondamentali:

 

  • decentralizzazione
  • distribuzione del calcolo
  • immutabilità delle informazioni

 

Le informazione in essa contenute e scambiate sono infatti “immutabili” poiché è impossibile, una volta avvenuta l’archiviazione del dato, la modifica o la rimozione del dato stesso registrato sulla catena.
Ogni informazione scritta sulla Blockchain lascia una “traccia” digitale immutabile, ma sempre verificabile.

 

Tale immutabilità è garantita da complessi protocolli informatici e dalla crittografia, ovvero una scrittura nascosta. La crittografia si basa su un algoritmo e su una chiave crittografica.

 

In tal modo si garantisce la sicurezza informatica e si proteggono le informazioni da diversi tipi di attacchi informatici, come, ad esempio, lo sniffing).

 

Crittografia e Protocolli Informatici garantiscono quindi Sicurezza e Immutabilità e dunque l’incorruttibilità delle informazioni custodite sulla Blockchain.

 

Il risultato è una tecnologia che gode di un ecosistema informatico basato su un network:

 

  • aperto
  • distribuito
  • neutrale
  • sicuro
  • decentralizzato

 

Il danneggiamento fraudolento dei dati contenuti è perciò impossibile!

 

Per ogni transazione di informazioni si crea una copia distribuita su tutti i computer (blocchi) che compongono la Blockchain.
Ciascun utente è così messo nella possibilità di avere contezza in tempo reale di tutte le transazioni in modo tale da superare il problema della fiducia on line, cioè gli utenti non sono costretti a fidarsi gli uni degli altri, ma sono garantiti dal funzionamento stesso della Blockchain.

 

La Blockchain è dunque una infrastruttura che sfugge al controllo di una entità centrale, ovvero non esiste un alcun soggetto, fisico o astratto, ente o istituzione che possieda il potere di decidere in maniera unilaterale le politiche di gestione di una Blockchain o il suo funzionamento.

 

Ciascun individuo per compiere azioni sulla Blockchain necessita del consenso degli altri nodi della rete. La natura decentralizzata della Blockchain distribuisce quindi il potere su ogni singolo nodo (utente) che compone la Blockchain stessa.

 

È possibile distinguere 2 tipi di strutture decentralizzate:

 

  • dAO (Decentralized Autonomous Organizations)
    Nelle Organizzazioni Decentralizzate Autonome il potere decisionale risiede nella community che si autoregola utilizzando smart contracts.

 

  • dApps (Decentralized Applications)
    Le Applicazioni Decentralizzate operano su un sistema di calcolo distribuito (computer) dislocato in parti differenti del mondo.

 

La Blockchain rappresenta dunque un autentico Cambiamento Culturale che rompe alcuni schemi e introduce nuove regole.
Un cambiamento tecnologico e culturale mondiale paragonabile a quello introdotto dall’adozione di massa di Internet sul finire degli anni ‘90.

 

La Blockchain sta così interessando e pervadendo vari business e settori del mercato mondiale.

 

Gli Smart Contracts su Blockchain

 

Gli Smart Contracts sono tra gli aspetti tecnici più interessanti connessi alla Blockchain.
Tali contratti consentono di garantire e introdurre una serie di clausole contrattuali vincolanti all’interno dei processi attraverso cui gli utilizzatori della Blockchain si relazionano.

 

Questi contratti a un determinato input restituiscono un determinato output in maniera automatica così rendere impossibile la frode, senza bisogno dell’intervento di terze parti che fungano da garante. Gli utenti in questo modo si autoregolano e si mettono al riparo, gli uni dagli altri, da eventuali scorrettezze.

ALESSANDRO ADAMI