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Nonostante la price action di tutto il mercato delle criptovalute sia alquanto deludente, arrivano ottime notizie dal continente africano: in Nigeria è stato presentato un disegno di legge che riconosce ufficialmente bitcoin come mezzo di pagamento
Il governo nigeriano segue la scia di El Salvador e del suo presidente Nayib Bukele andando ad aggiungersi alla lista di Paesi in cui bitcoin non viene più percepito come un problema ma come un’opportunità economica.

La Nigeria è in procinto di adottare Bitcoin 

La notizia è arrivata da una testata giornalistica locale nigeriana dove sono stati pubblicati i dettagli di una conferenza stampa in cui Babangida Ibrahim, Presidente della Commissione per i mercati dei capitali della Camera dei rappresentati, ha detto di aver presentato un disegno di legge che – se approvato – consentirebbe ufficialmente l’utilizzo di Bitcoin all’interno del Paese. Da quanto emerge, se verrà firmata questa proposta la Commissione per i titoli e gli scambi sarebbe costretta a riconoscere la criptovaluta e altri fondi digitali come capitale per gli investimenti.

Solamente 2 anni fa, la stessa nazione aveva bandito l’uso della criptovaluta e aveva introdutto la CBDC eNaira. Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato proprio il fallimento della central digital banking currency ad aver aver incoraggiato la Nigeria ad invertire la rotta e spingere per l’utilizzo Bitcoin come mezzo di pagamento.

Il fenomeno dell’eNaira ha avuto infatti uno scarsissimo interesse tra i cittadini: 12 mesi dopo il lancio, il tasso di adozione era pari solamente allo 0.5% della popolazione nigeriana. Ad aggiungersi a tutto ciò, c’è da sottolineare che la valuta NGN (naira nigeriana) ha subito molto il peso dell’inflazione negli ultimi anni: a partire dal 2016 ha infatti perso oltre il 50% del  proprio valore nei confronti dell’euro.

Secondo iBabangida Ibrahim, la nazione ha bisogno di instaurare un mercato finanziario solido ed efficiente ma, per poterlo fare, è necessario rimanere aggiornati con le innovazioni e le pratiche a livello mondiale.
 
A dir la verità, i cittadini nigeriani hanno sempre apprezzato Bitcoin vista l’inefficenza della propria valuta di stato nel garantire una certa stabilità ai cittadini. Anche durante il periodo di austerità in cui il governo lo aveva bannato, le transazioni all’interno del Paese non sono mai diminuite significativamente, sinonimo che la metodologia delle repressioni risulta inefficace nel contrastare l’adozione al mondo della blockchain e delle criptovalute.
 
In linea di massima, la maggior parte dei Paesi che presentano alti tassi di inflazione nella propria moneta, generalmente quelli più arretrati a livello di welfare, sono pro-bitcoin e lo concepiscono come strumento per conservare ricchezza. La Nigeria ha richiesto la partecipazione di Binance in modo da sostenere la creazione di una comunità economico-finanziaria che possa sostenere le attività legato al mondo crypto. 

Ci auguriamo che la Nigeria possa implementare al meglio la blockchain e le criptovalute all’interno delle proprie infrastrutture, in modo da consentire alla popolazione di gestire al meglio il proprio patrimonio, senza limitazioni e in modo decentralizzato.

ALESSANDRO ADAMI