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L’amore è sempre speciale e ogni rapporto profondo è a modo suo unico e indimenticabile e, bello o brutto che sia stato, porta con sé tante sensazioni di stupore, curiosità ed emozione perché da adolescenti ci apriamo a un mondo che ci è ancora sconosciuto.

Il primo amore sboccia nel periodo dell’adolescenza, rappresentando la prima volta in cui sperimentiamo un sentimento potente nei confronti di una persona al di fuori della nostra cerchia familiare Insomma è un primo passo verso l’indipendenza, ci fa sperimentare tante sensazioni, compresa la scoperta del nostro corpo che sta diventando “adulto”.

Ci poniamo una serie di problemi nuovi: il desiderio di privacy, di avere un posto tutto per noi in cui incontrarci, il timore sui primi incontri intimi.

Ecco perché non si scorda mai, perché ci riporta agli anni della prima adolescenza, in cui si vive una fase serena della vita e nella quale amiamo rifugiarci con la memoria. Anche se non abbiamo sempre ricordi felicissimi del nostro primo fidanzatino o fidanzatina, è un ricordo che riportiamo alla mente con dolcezza e nostalgia.

Proprio perché è il primo, è spesso destinato a finire. Il risultato è un cuore spezzato e sanguinante, un vero e proprio lutto, mentre le fasi per superarlo sono le stesse che occorre affrontare in età più adulta, come l’elaborazione del dolore, l’accettazione e la “guarigione”.

Un sentimento totalizzante e indimenticabile come il primo amore non lo si prova una sola volta.

Può presentarsi anche tre o quattro volte nella vita, anzi più si cresce più il nostro cervello è capace di trasformare l’amore in sentimento consapevole, tuttavia ciò non toglie nulla all’intensità e alla limpidezza del primo amore, che resta per sempre, nel bene o nel male, un’esperienza unica e indimenticabile.

MARGHERITA MARIANI