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C’è chi non soffre per nulla o chi ride compulsivamente a ogni tocco, parliamo di solletico. Fenomeno curioso e paradossale. Un fastidio che scatena irrefrenabili risate, che in genere sono espressione di gioia e di piacere.

Anche se è una sensazione che conosciamo bene, si sa poco sul modo in cui nasce.

Esistono due tipi di solletico: il primo, più lieve, è simile a un leggero fastidio simile al prurito. È ad esempio la sensazione che proviamo quando un insetto ci cammina su una parte del corpo.

Il secondo, il solletico vero e proprio, stimola una immediata reazione di fastidio, di riso incontrollabile e di movimenti irrefrenabili nel cercare di allontanarne la fonte.

La risata da solletico – che stimola l’ipotalamo – è diversa da quella di piacere e divertimento, mentre la risata di piacere coinvolge aree del cervello completamente diverse.

Poiché il solletico non ha radici fisiologiche e potrebbe essere legato al modo in cui l’individuo si pone nei confronti della vita, persino all’umore del momento.

Sembra che l’impossibilità di farsi il solletico da soli dipenda dalla mancanza dell’effetto sorpresa, poiché quando ci tocca qualcuno, il cervello non riesce a prevedere il punto in cui questa cosa avverrà, al contrario, se cerchiamo di solleticarci da soli, questa imprevedibilità viene meno e il solletico non funziona!

MARGHERITA MARIANI