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ART Breaking NEWS

di Alessandro Adami

Nel mese di agosto la società Riot Platforms Inc ha scelto di utilizzare la strategia “Demand Response” nelle loro operazioni di mining di Bitcoin in vista della forte ondata di caldo registrata in Texas in quel mese.

Il risultato è stato una doppia vincita, sia per la società di mining stessa, che per l’Electric Reliability Council of Texas  (ERCOT) visto che la prima, oltre ad incassare 333 BTC ad agosto, ha guadagnato 31,7 milioni di crediti energetici, mentre la seconda ha evitato pesanti blackout nello Stato.

Incentivi come questo sono un toccasana per i business legati all’estrazione di bitcoin, soprattutto in vista del prossimo halving della criptovaluta che dimezzerà i premi dei miner per ogni blocco risolto.

Tutti i dettagli di seguito.

Mining di Bitcoin: Riot e la tattica “Demand Response” come incentivo energetico 

Ad agosto la società di mining di bitcoin Riot Platforms ha accettato di adempiere alla riduzione della proprio consumo energetico tramite la tattica del “Demand Response” per aiutatare l’Electric Reliability Council of Texas (ERCOT) a mantenere la stabilità della rete.

Il Demand Response consiste nella disponibilità di clienti di tipo industriale a ridurre o aumentare i propri consumi energetici in risposta ai picchi di domanda o di offerta del mercato elettrico, in cambio di incentivi economici.

Essendo il Texas un Paese dove si raggiungono temperature molto elevate, una riduzione dell’utilizzo della rete energetica durante le ore di punta può aiutare ad evitare pesanti blackout e a garantire il corretto funzionamento h24.

Riot, in un comunicato stampa del 6 settembre, ha pubblicato i risultati delle sue operazioni nel mese di agosto, facendo notare come l’aver aiutato l’ERCOT ha permesso di ottenere crediti energetici per ben 31,7 milioni di dollari.

In pratica, riducendo i propri costi di mining, la società è riuscita a guadagnare molto di più rispetto ai mesi precedenti, pur estraendo meno bitcoin.

Come possiamo osservare nella seguente tabella, ad agosto 2022 Riot ha estratto 374 BTC ottenendo 3,2 milioni in “Power credits” e “ Demand Response credits”.

A luglio 2023 ha estratto 410 bitcoin guadagnando 7,8 milioni nella stessa tipologia di crediti, mentre ad agosto 2023 pur registrando un calo della produzione a 333 bitcoin si registrano crediti quadruplicati rispetto al mese precedente.

L’ammontare di tutti questi incentivi, se convertito in valuta crittografica secondo i prezzi medi del mese scorso varrebbe circa 1.136 BTC, una cifra decisamente più alta rispetto ai 77 BTC rinunciati durante le ore di punta e di elevata domanda.
Questo è un esempio di come una società che opera in un settore così fragile, può comunque aumentare i propri profitti riducendo i consumi energetici  di oltre il 90% nelle ore più calde ed intense.

Si tratta di un doppio incentivo: da una parte per chi opera nel mining perchè vede lievitare i propri introiti, dall’altra per i gestori di reti elettriche che riescono a sopportare l’intero carico di domanda anche in situazioni allarmanti senza dover interrompere il proprio servizio.

Nel luglio 2022, un analista di Duke Energy, la seconda più grande azienda energetica statunitense, ha affermato che stava esplorando  nuove soluzioni  di risposta alla domanda e aveva collaborato con alcuni miners di bitcoin per delle prove.

In merito alla tattica del “Demand Response”, il CEO di Riot Jason Les, ha commentato così all’interno del comunicato stampa pubblicato mercoledì:

“Agosto è stato un mese fondamentale per Riot nel mostrare i vantaggi della nostra strategia energetica unica. Riot ha raggiunto un nuovo record mensile per i crediti di energia e risposta alla domanda, per un totale di 31,7 milioni di dollari in agosto, superando l’importo totale di tutti i crediti ricevuti nel 2022. 

Sulla base del prezzo medio del Bitcoin in agosto, i crediti Power e Demand Response ricevuti equivalgono a circa 1.136 Bitcoin. Gli effetti di questi crediti riducono significativamente il costo di Riot per estrarre Bitcoin e sono un elemento chiave nel rendere Riot uno dei produttori di Bitcoin a basso costo nel settore”

Un sollievo in vista del prossimo halving di Bitcoin: la società texana è comunque bullish per il prossimo ciclo di mercato

I crediti energetici riscattati da Riot sono un toccasana per la società che operando  in un contesto  così variabile come quello del mining di bitcoin  visto che possono contare su un ritorno economico sicuro in FIAT.

L’attuazione di sistemi di risposta alla domanda garantiscono una certa stabilità ai grandi miners, i quali possono affrontare il prossimo halving della criptovaluta con più tranquillità.
Ad aprile del prossimo anno è atteso infatti il 4° dimezzamento dei premi in BTC emessi dal protocolli bitcoin ai miners che estraggono con successo un blocco.

Se il prezzo della valuta stessa non aumenterà entro aprile, società del calibro Riot potrebbero trovarsi in difficoltà visto che a parità di spese gli incassi da estrazione sarebbero dimezzati.

Con la strategia di “Demand Response” però si può convertire una parte dell’energia NON utilizzata in crediti che rappresentano una grande fetta del fatturato della società, aiutando  contemporaneamente  a garantire la stabilità e l’efficienza della rete.

Riot non sembra essere spaventata dal prossimo halving e vede un futuro roseo per la valuta decentralizzata che puntualmente ogni 4 anni vede innescarsi una nuova corsa al rialzo del prezzo che porta i minatori ad una condizione di estrema profittabilità.

A giugno la società del Texas aveva annunciato di voler espandere la propria flotta di hardware destinati all’estrazione di bitcoin aggiungendo 33.280 impianti dal produttore leader nel settore MicroBT.

L’ordine in ASIC (Application-Specific Integrated Circuit) ammonta a 162,9 milioni di dollari e dovrebbe innalzare la potenza di calcolo complessiva di RIoTìt a 21,1 EH/s entro metà 2024, pari al 5,4% dell’attuale “Total Hash rate” del network che ammonta a 390 EH/s.

La consegna delle macchine è prevista entro la fine del 2023 ma saranno attive nel primo trimestre 2024. 

A giudicare dagli investimenti fatti, la visione di Riot per il prossimo ciclo di mercato, crediti energetici o meno, sembra essere decisamente rialzista

https://twitter.com/coingecko/status/1673529290158399489