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Bitcoin sempre più sottopressione: i prezzi scendono al di sotto dell’importante livello dei 40k dollari innescando il panico sui mercati. Siamo vicini alla fine di questo ciclo rialzista iniziato a fine 2020?

Proviamo a fare mente locale e analizzare la situazione del re del mercato in un ottica di medio-lungo periodo.

Analisi Calo del Prezzo di Bitcoin

Osservando Bitcoin sul time frame daily è facile notare come dal 10 novembre 2021 abbia iniziato a invertire il suo trend bullish, con un drawdown dai massimi storici pari al –50% circa. I prezzi, al momento della stesura (25/01/2022) pari a circa 36 mila dollari, si trovano al di sotto della media mobile esponenziale a 10 periodi. Il death cross fra la EMA 50 e 200, verificatosi intorno a metà gennaio 2022, ha dato una ulteriore spinta ribassista al trend già di per sé poco vivace.

Insomma, la situazione non sembra essere delle migliori. Tuttavia i bears potrebbero presto esaurire le loro forze! Sono 6le principali ragioni di tale velato e lieve ottimismo:

  • Fear and Greed Index
  • Riserve di Bitcoin ai minimi storici
  • Hash Rate Bitcoin ai massimi storici
  • Heatmap della distanza del prezzo dalla media mobile a 200 settimane
  • Open Interest su livelli elevati
  • Relative Strength Index (RSI) ipervenduto

Vediamole una per volta…

Fear and Greed index

Il Fear and Greed Index segnala un livello di estrema paura sui mercati, cosa che solitamente indica una opportunità di acquisto, piuttosto che una occasione per liquidare definitivamente le proprie posizioni long. Generalmente l’estrema paura o l’estrema avidità segnalano un punto favorevole a una inversione netta del trend dominante.

Riserve di Bitcoin ai minimi storici

A partire da fine luglio 2021, abbiamo assistito a una ulteriore Riduzione delle Riserve di Bitcoin sugli Exchange. Segnale incoraggiante per il mercato, che a sua volta non ha deluso le aspettative registrando un aumento dei prezzi significativo a partire da agosto. Una volta aver toccato il massimo storico a novembre, Bitcoin ha risentito della pressione di vendita dei bears. Nonostante ciò, le riserve sugli exchange non sono aumentate, bensì sono rimaste stabili, con una tendenza alla distribuzione.

Hash Rate Bitcoin ai massimi storici

Nonostante il forte dump, la rete Bitcoin appare più forte che mai, con livelli molto alti per l’hash rate. Ricordiamo che l’hash rate, calcolata in hash al secondo ( o meglio in tera hash al secondo) identifica la potenza di calcolo della rete, e dunque la sua resilienza agli attacchi contro il network. Tutto ciò serve a ricordare che i fondamentali sono più forti che mai, e che, mentre i prezzi riflettono dinamiche di breve periodo, altri fattori quali l’hash rate riguardano effetti osservabili solamente su larga scala.

Headmap della media mobile a 200 periodi sul settimanale

Questo indicatore serve ai trader di lungo periodo per individuare valori approssimativi che identifichino la fine o l’inizio di un ciclo rialzista. Tali valori vengono raggruppati da una mappa di calore che identifica con i colori caldi i prezzi relativi al top di un ciclo bullish e con i colori freddi i prezzi vicini al bottom. Dal grafico è facile osservare che i picchi dei precedenti cicli (2013-2017) si trovano a un livello ben più distante dalla media mobile a 200 settimane rispetto a quelli attuali. Ciò potrebbe significare che questo lungo ciclo rialzista iniziato nel 2020 non sia ancora terminato del tutto.

Open Interest su livelli elevati

L’Open Interest continua a rimanere su livelli elevati, sottolineando un utilizzo massiccio della leva finanziare sulle posizioni su Bitcoin. In questo scenario prevale la volontà dei trader di spingere i prezzi in basso utilizzando strumenti derivati per “amplificare” la size delle proprie operazioni. Di solito quando l’open interest raggiunge livelli troppo elevati si verifica uno squeeze di direzione opposta al trend di breve periodo con conseguente cascata di liquidazioni. Un esempio è ciò che è successo a maggio 2021 con un long squeeze, ovvero con direzionalità ribassista, che ha causato ingenti perdite ai trader che erano posizionati long. L’ingresso pesante sul mercato di player istituzionali importanti potrebbe fornire la spinta necessaria per uno short squeeze.

Relative Strength Index (RSI) Ipervenduto

Il Relative Strength Index rivela un livello ipervenduto. Solitamente ciò indica una opportunità di acquisto o comunque una situazione in cui la pressione di vendita è esageratamente elevata con forte probabilità di rimbalzo. L’RSI su time frame daily registra un valore inferiore a 20, cosa che non accadeva da marzo 2020.

Un nostro commento L’intenzione di questo articolo NON vuole assolutamente essere quella di sbilanciare le nostre previsioni in ottica bullish, bensì quello di riportare analiticamente alcuni indicatori che ci mostrano come la situazione di lungo periodo non sia ancora compromessa, almeno da un punto di vista strettamente tecnico. Se analizziamo la situazione nel breve periodo, il trend è palesemente ribassista, ma se allarghiamo le nostre vedute, l’outlook non sembra essere così male. In ogni caso, niente panico! Forti dump come questi ci sono stati in passato e ci saranno quasi sicuramente anche in futuro, ma chi crede in Bitcoin (e soprattutto lo conosce!) e nella sua tecnologia, sa bene che non ha nulla da temere!

ALESSANDRO ADAMI