Il sonno è un prezioso alleato per la salute e il benessere, eppure spesso è il primo a risentire di periodi difficili e stressanti.
Con la pandemia e i cambiamenti radicali dello stile di vita, è emerso un comportamento comune che è stato troppo sottovalutato: il Revenge Badtime Procrastination.
Cosa significa?
Il rimandare il momento di andare a dormire per “vendetta” contro lo stress, le giornate insoddisfacenti, la necessità di staccarsi da attività piacevoli che, per altre cause, ritardiamo fino alla sera.
È quel comportamento che avevamo anche da bambini, quando cercavamo disperatamente di guadagnare cinque minuti in più prima di andare a letto, nella speranza di giocare ancora un po’ o guardare la TV.
Da adulti, dal momento che nessuno ci obbliga a metterci a dormire, siamo noi stessi a dover fare i conti con l’orologio, o meglio, con la sveglia che suonerà senza pietà al mattino.
Eppure, nonostante la nostra razionalità ci spinga a fare il contrario, spesso ci ritroviamo a procrastinare il momento di addormentarci.
Andiamo a letto, ma invece di spegnere la luce, ci mettiamo al telefono, scrolliamo, sfogliamo i post sui social media, guardiamo video, chattiamo con gli amici.
Ora, queste attività in sé non sono dannose, ma riducono drasticamente le ore di sonno, lasciandoci stanchi e irritabili il giorno successivo, quando il ciclo si ripete.
Revenge Badtime Procrastination è una locuzione coniata nel 2020 in un tweet della giornalista Daphne K. Lee, che riferiva che stare svegli fino a tardi poteva diventare una sorta di vendetta contro una giornata strana ed impegnativa.
L’emergenza sanitaria, con l’obbligo di restare in lockdown e da remoto, sembrano aver contribuito a questa abitudine in cui i confini tra lavoro e vita privata erano sfumati, per cui stare svegli era un modo per uscire da quella situazione.
Tuttavia, dato che il sonno è fondamentale per il benessere, è importante affrontare la Revenge Badtime Procrastination.
Come?
- Ricordando che dormire poco avrà conseguenze negative sulla nostra salute (mal di testa, sonnolenza e difficoltà di concentrazione)
- Stabilendo prima i limiti del tempo passato sui social o a guardare video.
- Riservando il letto solo al sonno, evitando di utilizzarlo per altre attività, come guardare la TV o lavorare al computer.
- Riducendo il livello di elettrosmog nella camera, eliminando dispositivi elettronici come smartphone, tablet e computer.
- Cercando infine di organizzare meglio la nostra giornata in modo da avere il tempo libero sufficiente per le attività che ci piacciono.