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ART Breaking NEWS

di Beatrice Silenzi

Diciamocelo chiaramente, chiunque, almeno una volta nella vita, ha sperimentato una giornata in cui l’unica cosa che sembra allettante è il divano, una coperta con una scorta infinita di cioccolatini o un po’ di junk food.

Questi giorni di pigrizia e autoindulgenza sono diventati così comuni che si sono persino guadagnati la nomea di “Giornata Goblin”, termine che è stato dichiarato parola dell’anno dall’Oxford English Dictionary nel 2022.

Ma cosa significa e chi sono i Goblin?

I goblin sono creature fatate che appaiono in numerosi racconti folkloristici europei, che risalgono al Medioevo.

Noti per la loro bruttezza, dall’aspetto grottesco e dal comportamento dispettoso che può sfociare nella malvagità, non sono particolarmente forti, ma operano in gruppo ed in alcune leggende, vengono accusati di rapire donne e bambini nottetempo, sostituendoli con le loro creature.

Una giornata da goblin è quella in cui ci si sente così stanchi e svogliati da non voler fare nulla, tanto da rinunciare ad ogni impegno sociale o personale e ci si abbandona al divano, al cibo spazzatura e alla TV (di bassa qualità!).

È un momento in cui emergono i lati meno attraenti di noi stessi e in cui ci concediamo il lusso di non apparire presentabili!

Un esempio tipico di questa modalità lo si ritrova ne “Il diario di Bridget Jones”, film in cui la protagonista, interpretata da Renée Zellweger, si nasconde sotto un piumone, bevendo vodka in pigiama ed abbuffandosi di cereali direttamente dalla scatola per affogare dispiaceri e frustrazione.

La locuzione Goblin Mode è diventata virale, per identificare un comportamento che è spesso visto come una ribellione contro le aspettative sociali che ci spingono ad essere sempre al massimo, in forma perfetta e pronti per qualsiasi performance.

È un modo per esprimere quel senso di sopraffazione che spesso si prova nel cercare di essere sempre all’altezza delle aspettative degli altri.

Tuttavia, se queste giornate diventano la norma o si ripetono costantemente, potrebbero essere invece il segnale di problemi più profondi, come la depressione, ad esempio.

Ecco perché è importante prestare attenzione ai segnali che il nostro corpo e la nostra mente ci inviano e cercare aiuto se necessario.

I lati positivi?

È un modo per accettare se stessi senza vergogna, compresi i lati meno attraenti ed è un moto di ribellione contro standard estetici irraggiungibili.