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ART Breaking NEWS

di Beatrice Silenzi

Una proposta dell’INPS sta attirando l’attenzione e sollevando discussioni nel dibattito pubblico italiano.

Si tratta dell’idea di introdurre pensioni più basse per coloro che vivono più a lungo, basate sull’impiego e sul luogo di lavoro.

Questo concetto cerca di affrontare una questione di equità nel sistema previdenziale italiano: la diversa speranza di vita delle persone in base alla professione e alla regione di residenza.

  • Equità

L’obiettivo di questa proposta è quello di rendere più “equi” gli assegni pensionistici, considerando le differenze nell’aspettativa di vita tra i lavoratori.
Attualmente, il sistema pensionistico italiano non tiene conto di quella aspettativa quando calcola le pensioni.

Tutti ricevono assegni pensionistici calcolati allo stesso modo, indipendentemente dalla loro professione o dal luogo in cui vivono.

  • Inequità nel Sistema Previdenziale

Questa presunta mancanza di considerazione per le differenze nell’aspettativa di vita, seguendo il ragionamento può portare a un’inequità evidente.

Ad esempio, ci sono professioni che hanno una speranza di vita media significativamente più breve rispetto ad altre, allo stesso modo, la regione di residenza può influire sulla durata della vita del lavoratore.

Non solo.

Le differenze tra professioni sono evidenti quando si analizzano i dati.

Un pensionato delle Marche o dell’Umbria, con un lavoro manuale, come operaio o impiegato, potrebbe avere un’aspettativa di vita media di circa 18 anni dopo il pensionamento (a 67 anni), al contrario, lo stesso pensionato residente in Campania o inb Sicilia, ha una speranza di vita media di 17 anni.

Un ex dirigente – sempre marchigiano o umbro – con un reddito più alto, si vede allungare la speranza di vita e potrebbe godere di una pensione per circa 20 anni.

Queste differenze diventano significative quando si considera la quantità di denaro che una persona riceve come pensione durante la sua vita.

Le differenze nei redditi influenzano l’aspettativa di vita anche dopo la pensione e questo significa che coloro che hanno avuto carriere più redditizie potrebbero godere di assegni pensionistici più vantaggiosi e più a lungo.

  • Differenze Regionali

La regione in cui si vive è un altro fattore che può influenzare la speranza di vita.

I residenti di Marche e Umbria sono più longevi!

Per questo motivo l’INPS sostiene che è necessario introdurre alcune correzioni basate su dati noti, per rendere il sistema più equo.

L’idea di pensioni più basse per chi vive più a lungo è un argomento di dibattito importante, il frutto amaro di una serie di discussioni che vedono come prioritario il futuro della previdenza stessa, in Italia.

La coperta è troppo corta, la popolazione invecchia, i soldi non ci sono… luoghi comuni che però testimoniano un oggettiva realtà che è difficile da affrontare.