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Bufale e falsi miti non mancano anche in spiaggia.

Anzi, talvolta  sotto l’ombrellone alcune credenze e rimedi della nonna sono tanto sbagliati quanto duri a morire.

Ecco alcune risposte alle sempreverdi domande.

Quanto bisogna aspettare prima di fare il bagno, dopo aver mangiato?

La domanda ci attanaglia da quando siamo bambini.

I giochi in acqua sono sempre stati interdetti per due-tre ore nel primo pomeriggio, in realtà i tempi di digestione dipendono da quello che abbiamo mangiato.

Dopo un pasto abbondante, il bagno non è consigliabile, specie se l’acqua è fredda se lo stomaco è al lavoro. Il rischio è quello di avere una congestione, subendo uno shock termico.

Il malessere può causare uno svenimento ed il rischio è quello di affogare.

Se si è fatto un pasto leggero, che si digerisce l’attesa si riduce.

 Sotto l’ombrellone non ci si scotta!

Il riparo offerto dall’ombrellone non basta a riparare dai raggi UV, dal momento che sono riflessi dalla sabbia circostante.

Ogni volta che ci si sente scottare, bisogna applicare la crema solare ed indossare un indumento (una camicia con le maniche lunghe) e recarci verso un luogo all’ombra, lontano dalla spiaggia.

Discorso analogo per le giornate nuvolose, in cui i raggi UV attraversano le nubi, raggiungendoci.

 La crema non serve se ci si trucca.

Se si usa il make-up anche in spiaggia e non si vuole rischiare una scottatura, è opportuno applicare uno schermo solare prima di truccarsi.

Per gli autoabbronzanti, vale lo stesso, la tintarella istantanea non è uno sbarramento sufficiente contro i raggi solari.

La crema impedisce una bella abbronzatura e non serve più quando sei abbronzato.

Entrambe le affermazioni sono false.

Il solare non impedisce l’abbronzatura, ma evita dolorose scottature e va utilizzata sempre: i raggi Uv, infatti, continuano ad attraversarci, causando danni.

 Meduse & co.

Sciacquare bene con acqua dolce la puntura, applicando un prodotto farmaceutico è la cosa migliore.

Se si viene punti da una tracina (alias pesce ragno che si annida nella sabbia ed è quasi invisibile), per attenuare l’intenso dolore si deve immergere la parte dolente in acqua più calda che si riesce a sopportare.

Il veleno è termolabile, il dolore si attenua in poco tempo.

 Posso utilizzare il solare dell’anno scorso?

Come tutte le cose in commercio, la data di scadenza sulla confezione deve essere rispettata.

Tuttavia, se non c’è l’indicazione, la regola da seguire è questa: se nella confezione c’è ancora molta crema e il flacone è stato conservato al fresco, lo si può adoperare, altrimenti no.

Al sole si fa il pieno di vitamina D

Il nostro organismo non può immagazzinare la vitamina D, fondamentale per ossa e denti.

Per assicurarsi il fabbisogno giornaliero bastano 30 minuti al giorno, in modo continuativo, ma tutto l’anno, anche in inverno!

La crema a schermo totale o con fattore di protezione molto alto, non consente ai raggi Uv di raggiungere la pelle, quindi la produzione della vitamina non c’è.

MARGHERITA MARIANI