L’albero di Natale è il simbolo delle feste natalizie, anche se la sua storia affonda le radici nei secoli XV-XVI nell’Europa settentrionale, con forti legami con simbologie precedenti, risalenti all’era pre-cristiana.
La tradizione di decorare alberi con luci, palline e altri ornamenti è diventata estremamente diffusa, sebbene antica, risalente a diverse culture che consideravano i sempreverdi come simboli di vita.
Gli alberi erano spesso associati a rituali magico-religiosi, come tra i celti, le popolazioni dell’America precolombiana e i Romani, durante i Saturnalia.
Persino nella Bibbia, sono citati come simboli (un esempio è l’albero della vita nel Paradiso terrestre).
Si ritiene che il primo sia stato posto nella piazza di Tallinn, in Estonia, nel 1441, mentre altre fonti attribuiscono il primato a Riga, in Lettonia, o a Brema, in Germania. Quale che sia l’origine, l’albero era adornato con frutti, dolciumi e candele, in contrasto con le palline di vetro soffiato o plastica che conosciamo oggi.
L’usanza si diffuse gradualmente nell’Europa settentrionale, ma la sua adozione fu più lenta in altre regioni.
La regina Vittoria e il principe Alberto di Sassonia contribuirono a renderla popolare nel Regno Unito nel XIX secolo, mentre negli Stati Uniti fu introdotta dagli immigrati di origine tedesca.
Con il passare degli anni, la pratica si è modernizzata, con l’introduzione delle prime luci elettriche sull’albero (nel 1882) e l’avvento dei primi alberi sintetici, negli anni ’30.
Statisticamente oggi milioni di alberi veri vengono tagliati ogni anno per la festa natalizia, anche se quelli sintetici, più sostenibili e riutilizzabili, stanno diventando più diffusi.
Gli alberi di Natale più noti?
Quello di Gubbio che spicca per le sue dimensioni impressionanti, o del Rockefeller Center a New York, diventato un’icona natalizia, o ancora l’albero di Trafalgar Square a Londra e quello di piazza San Pietro a Roma, famosi per la loro tradizione e storia.