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Quanti sono i sensi?

Non sono affatto cinque (o sei se includiamo quello della percezione extracorporea) come tutti credono! Ne sono circa settanta, secondo una definizione scientifica, o addirittura infiniti, secondo altre teorie.

Come vengono determinati?

Gli uomini sono assoggettati a molte forze, che stanno in equilibrio tra loro ed il rapporto con ogni elemento della Natura può determinare la percezione di uno specifico senso.

Ne è convinto Umberto Di Grazia – ricercatore e sensitivo – che, attraverso il sito coscienza.org, studia e sperimenta tutto ciò che ruota attorno alla Ricerca Psichica e ai suoi fenomeni.

Di Grazia, pronto per una nuova conferenza, raggiunto telefonicamente, racconta la sua lunga esperienza in questo campo.

Egli ha sempre vissuto in prima persona esperienze che lo hanno portato ai confini della mente umana: dall’introspezione, alla telepatia, fino al fenomeno dello sdoppiamento (esperienza extracorporea).

Oggi insegna tecniche per comunicare con la parte più nascosta e profonda di noi stessi, cercando di portare luce e di risvegliare la nostra coscienza assopita.

Il viaggio da intraprendere, insomma, è complesso e si sposta in un luogo remoto del nostro io, tanto che tale cammino, in altre epoche, sarebbe stato come quello iniziatico, dove l’adepto – al termine del percorso – rinasce come uomo nuovo.

Qual è il modo per entrare in contatto con questa dimensione unica?

Di Grazia ci è riuscito – dopo anni di tentativi – capendo che, nel pensiero, la visualizzazione delle forme è più importante delle parole che servono per esprimerlo.

Tale modalità permette di fare cose inimmaginabili, come curare se stessi e gli altri, semplicemente pensando ad un organo malato, ma immaginandolo sano.

l risveglio dei sensi, quindi, è la chiave per una crescita consapevole, a cui tutti sono chiamati.

La gente deve imparare, da un lato, a sfuggire alle pressioni esterne, dall’altro, ad acquisire forza, trovando un nuovo equilibrio alle proprie energie.

Lo sviluppo della nostra parte irrazionale, creativa o intuitiva deve essere armonizzata con quella cerebrale, in cui risiedono logica e controllo.

Questo è un periodo storico particolare, in cui stiamo subendo forti cambiamenti, è necessario, quindi, trovare la complementarietà tra passato e presente, ovvero un nuovo paradigma.

Come sentire e riconoscere, dunque, le energie che ci circondano?

Grazie al respiro, la nostra prima attività di esseri umani, senza la quale non potremmo sopravvivere.

Il respiro cura, guarisce, ci aiuta a recuperare una dimensione interiore ed insieme alla giusta postura, all’abbraccio e a riferimenti positivi di persone che hanno cose da trasmetterci, è indispensabile.

Al contempo, però, è fondamentale allontanare tutte quelle cose che risucchiano la nostra energia: in primis lo smartphone e anche molte delle cose che mangiamo.

MARGHERITA MARIANI