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di MARGHERITA MARIANI

Quando si parla di frutta, come capire quale contiene meno zuccheri?

Questa è sul web tra le domande più cliccate, perché tutti sono preoccupati per lo zucchero, oramai presente ovunque.

Paradossalmente, la maggior parte della gente, invece che eliminare o ridurre il consumo dei cibi confezionati e processati (e realmente dannosi per la salute), si preoccupa dello zucchero presente nei cibi naturali, come la frutta, ricca di preziosi nutrienti.

Il dottor Umberto Scognamiglio, primo ricercatore del Centro di ricerca alimenti e nutrizione, nonché membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Nutrizione Umana, sostiene che “la frutta è  un alimento ricco in acqua, fibre e nutrienti con un’eccellente azione protettiva e antiossidante. In più grazie al buon potere saziante e al ridotto apporto calorico, è un’ottima alleata per contrastare il sovrappeso e l’obesità”.

Lo zucchero della frutta si chiama, appunto, fruttosio che, rispetto allo zucchero bianco aggiunto alle bevande, ai dolci e a molti prodotti industriali che mangiamo quotidianamente, ha un potere dolcificante più alto, ma un indice glicemico inferiore. 

“Il fruttosio viene ingerito insieme a fibre e antiossidanti che ne rallentano l’assimilazione e l’assorbimento a livello intestinale e a livello epatico” dice Scognamiglio.

Quale frutto contiene più zucchero?
La frutta secca, disidratata, candita e sciroppata, le castagne, il mango, i fichi, l’uva e i mandarini.

Quale di meno?
I frutti di bosco, il melone, le pesche, l’anguria, l’albicocca.

Ovviamente se il consumo diventa eccessivo, anche il fruttosio provoca effetti negativi sul metabolismo.

Meglio mangiare la frutta prima o dopo il pasto?
Ancora il dottor Scognamiglio: “non è vero che la frutta a fine pasto è sconsigliata ed è meglio mangiarla lontano dai pasti principali. Farlo durante o a fine pasto può avere tantissimi vantaggi: è come un dessert, fornisce quantità di vitamina C, per migliorare l’assorbimento del ferro presente per esempio nelle verdure, negli ortaggi, nei legumi”.