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di Beatrice Silenzi

Il digiuno intermittente, noto anche come dieta 16:8, è diventato un fenomeno ampiamente praticato e diffuso tra le celebrità e sui social media.

Questa metodologia dietetica si basa sull’idea di consumare cibi solo in determinati intervalli di tempo durante la giornata, alternandoli a periodi di astinenza.

Il 16:8 indica otto ore durante le quali è consentito mangiare, seguite da 16 ore di digiuno. È essenziale comprendere che questa dieta è molto restrittiva e dovrebbe essere seguita solo da individui in buona salute.

Il digiuno intermittente prevede un’attenta pianificazione dell’orario durante il quale è consentito consumare cibo.

Anche se la finestra può variare, il modello 16:8 è uno dei più diffusi.

Qualche esempio?

Si può scegliere di mangiare tra le 12:00 e le 20:00, saltando la colazione, oppure fare 7:00-15:00, o anche 9:00-17:00, saltando la cena!
Ogni fascia è adattabile agli impegni giornalieri e alle preferenze personali.

Il digiuno prolungato influisce sul metabolismo, promuove il consumo di grassi depositati nel corpo e regola la produzione di insulina.
Naturalmente è importante notare che la scelta degli alimenti da mangiare è parimenti cruciale.

Nonostante la possibilità di mangiare solo in determinati momenti, si devono seguire regole alimentari simili a quelle di qualsiasi altra dieta ipocalorica tradizionale.

I sostenitori del digiuno intermittente sostengono che oltre alla perdita di peso ed al miglioramento del metabolismo, si può ridurre il colesterolo ed abbassare la pressione sanguigna.

Sebbene il digiuno intermittente sia efficace per la perdita di peso, la privazione alimentare così lunga può intensificare la fame e portare a sgarrare, soprattutto nella finestra del digiuno.

È fondamentale seguire il consiglio di un nutrizionista per evitare che il corpo entri in “modalità risparmio”, rallentando il metabolismo, anziché migliorarlo.

La fase successiva alla dieta è altrettanto critica per mantenere i risultati ottenuti senza riprendere rapidamente il peso perso.

In tal caso, come per ogni altra dieta, vale il meccanismo del “mantenimento” con uno stile di vita improntato al massimo benessere.