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ART Breaking NEWS

di Beatrice Silenzi

Si è spento ieri Toto Cutugno.

80 anni compiuti a luglio ed una lunga malattia che si è aggravata nel corso degli ultimi mesi.

Dal San Raffaele di Milano dove era ricoverato, la notizia è stata diffusa dal suo manager, Danilo Mancuso.

Un altro cantautore che se ne va e un altro simbolo del Belpaese che ci lascia.

Salvatore Cutugno – per tutti sempre Toto – è e sarà per sempre “l’italiano vero” della celeberrima canzone [video del brano] e, per chi fa il mestiere della Radio, “l’eterno secondo”, per via delle molte partecipazioni (ben sei!) al Festival di Sanremo in cui è stato ad un soffio dalla vittoria senza raggiungerla (fatta eccezione per il primo posto ottenuto con “Solo noi” nel 1980).

Quindici le partecipazioni all’Ariston ed una, in particolare, storica performance nel 1990 in coppia con Ray Charles.

Certo Cutugno è stato molto più di questo.

Autore di brani, da lui stesso proposti, amatissimi anche a livello internazionale, Toto ha scritto per Celentano, i Ricchi e Poveri, Peppino Di Capri, Fiordaliso, Franco Califano e Fausto Leali ed è stato showman e conduttore televisivo, nel 1987 alla guida di una fortunata edizione di “Domenica In”.

Apprezzato in Italia, le sue canzoni hanno avuto un incredibile successo anche all’estero, specie nei Paesi russofoni (tanto in Russia, quanto in Ucraina, per restare ancorati alle vicende dell’attualità) dove le sue canzoni – amatissime – sono diventate simbolo di un’Italia che non c’è più.

Un artista orgoglioso di essere italiano.

Tra i primi a ricordarlo la premier Giorgia Meloni che pubblicava “Ciao a Toto Cutugno, un Italiano vero” e Al Bano che ha dichiarato “Grande musicista, purtroppo in Italia non l’hanno capito come avrebbe meritato”.