TELEFONO

800217676

WHATSAPP

(+39)335.7002131

TELEGRAM

(+39)335.7002131

SMS

(+39)335.7002131

EMAIL

diretta@radiolinea.it

di Beatrice Silenzi

L’effetto placebo e l’effetto nocebo sono due fenomeni ben documentati che dimostrano quanto la suggestione possa influenzare il nostro stato di salute e benessere.
L’effetto placebo si verifica quando una persona presenta un miglioramento della propria condizione di salute, dopo aver assunto una sostanza inerte, che percepisce come farmaco efficace.

Questo avviene perché chi riceve il placebo ha fiducia nella terapia e nel medico, creandosi una sorta di aspettativa positiva.

Al contrario, l’effetto nocebo si verifica quando una persona sperimenta sintomi avversi o peggioramenti sempre dopo aver assunto un farmaco inerte, a causa di aspettative negative, timori o una scarsa fiducia nel trattamento.

Le radici etimologiche di questi termini riflettono le loro nature opposte.
Placebo deriva infatti da “placere”, che significa “piacere” o “portare benefici”, mentre Nocebo deriva da “nocere”, che significa “nuocere”.

Sebbene il primo effetto sia ampiamente riconosciuto e studiato, l’effetto nocebo è meno noto, ma può avere conseguenze reali sulla salute dei pazienti: in alcuni studi si è osservato che le persone informate sugli effetti collaterali di un farmaco tendono a lamentare maggiormente quegli stessi effetti, anche in assenza di principi attivi nel trattamento.

Uno studio significativo condotto dall’Imperial College di Londra ha messo in evidenza come i pazienti che sono a conoscenza di potenziali effetti collaterali siano più propensi a sperimentarli.
Pertanto, i medici devono affrontare il rischio di effetti nocebo durante la consultazione, non solo informando i pazienti sugli effetti indesiderati, ma anche discutendo attivamente di come evitare queste risposte, attraverso un approccio rassicurante e positivo.

La questione dell’effetto nocebo è intrinsecamente legata alla psiche del paziente: coloro che non accettano psicologicamente una terapia attivano svariate risposte biologiche legate allo stress e all’ansia, che si traducono in segnali fisici di malessere (nausea o dolore, attraverso il rilascio di ormoni e neurotrasmettitori).

Per affrontare l’effetto nocebo, è essenziale stabilire una buona relazione di fiducia tra medico e paziente: ogni trattamento deve essere svolto in un contesto di collaborazione e comunicazione aperta, in modo che il paziente possa sentirsi supportato nella propria cura.
Inoltre, le esperienze precedenti con farmaci e terapie possono influenzare le reazioni future e il modo in cui i pazienti percepiscono i nuovi trattamenti.