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di Beatrice Silenzi

La corsa non è solo un semplice esercizio fisico, è un momento di libertà, di connessione con se stessi e con la natura tutt’intorno.
Tuttavia, per molte donne, questa attività può essere oscurata dalla paura di persone poco raccomanfabili con cui si rischia di imbattersi, correndo da sole. 

Una ricerca internazionale commissionata da una celebre azienda di sportwear ha messo in evidenza una realtà a dir poco sconcertante.

Il 92 per cento delle donne che escono di casa per correre teme per la propria sicurezza: un dato che, sebbene allarmante, a molti non sorprende, considerando il clima di insicurezza in cui tante donne vivono quotidianamente.

La ricerca ha anche rivelato che quasi il 70 per cento delle donne prende specifiche precauzioni per sentirsi più al sicuro, anche durante la corsa: indossando un solo auricolare o tute larghe, tuttavia, queste misure preventive non sono sempre sufficienti

Violenza e molestie sono dietro l’angolo e più della metà delle donne intervistate ha subito molestie fisiche o verbali durante la corsa: commenti sessisti, apprezzamenti indesiderati e persino aggressioni fisiche.
Incidenti che, non solo minano la sicurezza delle donne, ma hanno anche effetti collaterali mentali e fisici significativi.

Ciò che emerge in modo chiaro da questa indagine è l’urgente necessità di un cambiamento culturale e comportamentale. È fondamentale educare gli uomini e promuovere una cultura del sostegno reciproco, del dialogo, dell’ascolto attivo.

Ma nell’attesa che le cose cambino, grazie ad alcune App Running, che offrono funzionalità incentrate sulla sicurezza, come la condivisione automatica della posizione in tempo reale con i follower selezionati e contenuti educativi sulla sicurezza, forse si può correre con meno ansia…