La spesa settimanale è uno di quei momenti che, a seconda dei casi, può trasformarsi in un piccolo piacere o in un incubo logistico.
C’è chi la vive come un rito rilassante, chi come un obbligo inevitabile. Ma la domanda resta: è meglio andare da soli o condividere carrello e corsie del supermercato con il partner?
La risposta, come spesso accade, non è univoca. Perché se è vero che fare la spesa insieme può diventare un’occasione di complicità, è altrettanto vero che – dati alla mano – si rischia di spendere di più e soprattutto di riempire il carrello di tentazioni non proprio salutari.
Guardiamola dal lato positivo: andare al supermercato in coppia significa condividere una parte concreta della vita quotidiana.
Non è un dettaglio da poco: scegliere i prodotti insieme, discutere sulle marche, accordarsi sui gusti alimentari è un esercizio di negoziazione che riflette la vita di coppia stessa.
Per alcuni diventa persino un piccolo rituale romantico: c’è chi sceglie il sabato mattina per fare la spesa e poi concedersi una colazione al bar, chi trasforma il supermercato in un campo di battute e risate. In fondo, anche tra gli scaffali si può ridere, discutere e sentirsi complici.
Ma se scendiamo sul piano pratico, le ricerche mostrano che la spesa in coppia tende a costare di più.
Il motivo è semplice: due persone, due desideri diversi, due mani che afferrano prodotti dagli scaffali. Risultato? Il carrello si riempie di più e più velocemente.
Il problema non è solo economico. Spesso ciò che finisce nel carrello quando si è in due non è frutta e verdura, ma snack, dolci, bibite o altri prodotti poco salutari.
La tentazione, se condivisa, diventa più difficile da arginare. E così, invece della spesa razionale, ci si ritrova con un carico di calorie extra.
Chi preferisce fare la spesa da solo sottolinea un aspetto fondamentale: l’efficienza. Entrare, scegliere, pagare, uscire.
Niente discussioni, niente indecisioni, niente soste infinite davanti agli scaffali. Da soli si tende a rispettare la lista e il budget, riducendo il rischio di acquisti impulsivi.
Certo, la spesa solitaria può risultare monotona. Manca la complicità e, per qualcuno, anche la motivazione. Eppure, se l’obiettivo è risparmiare tempo e denaro, non c’è dubbio: il carrello singolo batte quello condiviso.
Forse, come spesso accade nelle questioni di coppia, la risposta non è scegliere un estremo.
L’ideale potrebbe essere alternarsi: una volta insieme, per condividere e magari concedersi qualche sfizio; una volta da soli, per tornare a una spesa più razionale e salutare.
Un’altra strategia è arrivare al supermercato con una lista ben definita, da compilare in due prima di uscire di casa. In questo modo si riducono le possibilità di riempire il carrello di “extra” poco salutari.
Fare la spesa in coppia può essere divertente e rafforzare la complicità, ma attenzione: il carrello rischia di gonfiarsi insieme al conto. Da soli, invece, si guadagna in efficienza e salute, anche se si perde un pizzico di condivisione.
Alla fine, più che chiedersi “da soli o insieme?”, forse la vera domanda è: cosa vogliamo che racconti il nostro carrello? La risposta, come sempre, è tutta nella coppia.