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di Beatrice Silenzi

Lamentarsi e mugugnare sono due aspetti che è bene dimenticare se vogliamo essere felici e raggiungere i nostri obiettivi.
Chi si lamenta di sé, di chi gli è vicino, delle situazioni che vive ha più difficoltà a realizzare i propri sogni, a raggiungere i suoi obiettivi e ad essere felice e soddisfatto. 

L’abitudine alla lamentela agisce sul cervello, poiché il malumore influenza l’area del cervello preposta alla soluzione dei problemi.

Sbottare con rabbia per un contrattempo, o tirare fuori il malcontento sono complementari ad un’esperienza negativa: costituiscono comportamenti limitati e immediati: tutto finisce in poco tempo, mentre cosa ben diversa è la lamentela, che produce uno sfogo senza fine.

Recriminare e continuare a rivangare mantiene la testa concentrata su ciò che crea disagio, legandoci al passato ed impedendoci di guardare al futuro.

La lamentela crea brontoloni sgradevoli a chi è loro vicino, con la conseguenza di ritrovarsi emarginati, soli ed insoddisfatti, in un circolo vizioso difficile da spezzare.

La tendenza a crogiolarsi proprio in quella insoddisfazione toglie energie, impedendo di mantenersi attenti e vigili alle opportunità presentate.

Gli studiosi consigliano di utilizzare frasi positive per esprimere il disagio, così, invece di bofonchiare “non ne posso più del mio lavoro!”, sarebbe utile affermare: “Oggi è stata una buona giornata e domani di sicuro andrà meglio”.

Perdhé utilizzare idee positive mette in evidenza l’impegno necessario per ottenere l’obiettivo da raggiungere e se, ad esempio, ci si alza stanchi al mattino, proviamo a  dire: “Sì, sono stanco, ma il film che mi ha fatto fare tardi era davvero bello!”